Milano, fin qui tutto bene: tra resistenza ed omologazione

Roč.37,č.2(2016)

Abstrakt
Nel mio studio si intendono esplorare le modalità formali e le scelte tematiche di cui si serve Gabriella Kuruvilla per la rappresentazione di un ambiente multiculturale e delle relazioni che lo caratterizzano nel romanzo Milano, fin qui tutto bene (2012). Decostruendo puntualmente un certo diffuso immaginario, fondato sull'esaltazione degli effetti positivi di crescita e scambio offerti dalla mondializzazione, la narrazione, attraverso la strategia della focalizzazione multipla, lascia emergere una mappa del malessere, connotata dalla resistenza dei particolarismi culturali nel segno, spesso, di una conclamata conflittualità piuttosto che di un placido rapporto di assimilazione tra comunità etniche diverse. La prospettiva adottata, infatti, evidenzia un sentimento generale di paura ed ostilità verso gli "altri", ed una forma di paralisi sociale che investe quasi tutti i protagonisti, descritti come incapaci di integrarsi a fondo in qualsiasi relazione che metta in discussione le loro origini e radici. Il romanzo si inscrive nel circuito della letteratura mondiale, e più specificamente di quella categoria di testi isolati dalla critica sotto l'etichetta di "letteratura della migrazione", ed esplicita sia un deciso distanziamento dalla prospettiva eurocentrica sia la necessità di un ritorno alla realtà e al suo referente.

Klíčová slova:
multiculturale; migrazione; città; focalizzazione; realtà; globalizzazione

Stránky:
57–67
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